Dalla scorsa settimana Borsa Italiana consente di negoziare Fondi Comuni aperti.
Al di là degli esigui scambi dei primi giorni, per ora una sola Sicav ha completato l’iter di quotazione, l’iniziativa è una di quelle potenzialmente esplosive per l’evoluzione del sistema bancario e finanziario del nostro paese.
I vantaggi per i risparmiatori sono sia immediati che di lungo periodo.
Tra quelli immediati due sono quelli più rilevanti:
I Fondi quotati saranno identici a quelli distribuiti con altre modalità, in banca o attraverso promotori, ma avranno costi di gestione più bassi in quanto non riconosceranno commissioni ai collocatori.
Altro vantaggio sarà la possibilità di trasferire il proprio investimento in qualsiasi banca evitando come avviene ora di dover disinvestire fondi della Banca A per riacquistarli nella Banca di destinazione ogni qualvolta si decida di cambiare istituto di credito.
Oltre a questi primi rilevanti vantaggi nel tempo la diffusione di questa modalità di acquisto porterà all’aumento dell’offerta di consulenza indipendente.
I risparmiatori infatti avranno sempre necessità di professionisti in grado di valutare gli strumenti presenti nei mercati ma questa esigenza si scontrerà con la necessità degli intermediari di vedere riconosciuto un valore al proprio operato quindi anche banche e reti di promotori per evitare di perdere quote di mercato concentreranno l’attenzione più sull’attività di consulenza a pagamento piuttosto che sull’attività di vendita con retrocessione di commissioni.
L’aumento dell’offerta di consulenza indipendente (indipendente cioè da conflitti di interesse del proponente) porterà di certo alla riduzione dei compensi e all’ampliamento dei soggetti proponenti.