Faq

1 – Cosa fa un consulente finanziario autonomo (cfa)?
Il Consulente svolge il servizio di consulenza in materia di investimenti di cui all’art. 1, comma 5, lettera f) del TUF, consistente nella “prestazione di raccomandazioni personalizzate ad un cliente, dietro sua richiesta o per iniziativa del prestatore del servizio, riguardo a uno o più operazioni relative a strumenti finanziari”.

In particolare, il servizio prestato dal CFA ha per oggetto:

Attività soggette alla vigilanza dell’OCF
a) L’analisi della situazione patrimoniale, reddituale e degli obiettivi che il cliente vuole raggiungere mediante l’utilizzo delle proprie risorse;
b) Dopo aver concordato con il cliente, obiettivi, tempi e modalità per realizzare quanto desiderato, il CFA valuta modifiche all’asset allocation e agli strumenti utilizzati al fine di rendere coerente la politica di investimenti alle necessità ed alle convenienze del cliente;
c) Valuta e controlla periodicamente, almeno con frequenza annuale e ad ogni raccomandazione l’adeguatezza del portafoglio finanziario.

Altre attività professionali svolte dal CFA:

Queste operazioni non sono soggette alla vigilanza dell’OCF o della Consob
a) Analisi e ricerca su strumenti e prodotti finanziari
b) Consulenza per la valutazione e la copertura dei rischi patrimoniali e reddituali
c) Consulenza per la valutazione e la copertura delle esigenze di integrazione pensionistica
d) Consulenza per l’ottimale gestione dei flussi reddituali
e) Consulenza per la pianificazione finanziaria personale e familiare
f) Consulenza nelle trattative con le imprese di investimento e di assicurazione riguardo alle condizioni applicate
g) Consulenza per il coordinamento patrimoniale, finanziario ed economico tra le attività private e quelle professionali e di impresa.

2- Come viene pagato?
Viene pagato esclusivamente tramite parcella preventivamente concordata con il cliente.

3- Se pago anche la consulenza, i rendimenti già modesti, risultano ulteriormente penalizzati?
Tranne casi isolati in cui il cliente è in grado di fare scelte oculate selezionando strumenti senza “commissioni” per l’intermediario, la consulenza è sempre pagata dal cliente. Generalmente gli strumenti di investimento prevedono una parte di costi, minima, che remunera il gestore, e una parte consistente, che può arrivare anche all’ 80/90% che remunera la banca o i Cfaofs (ex Promotori). Uno dei compiti del CFA è quello di utilizzare prodotti che hanno margini minimi per gli intermediari; riuscendo pertanto ad offrire un servizio professionale e personalizzato a condizioni migliorative rispetto al canale tradizionale.

4- Come si eseguono i consigli del cfa?
Dovrò dedicare molto tempo a questo professionista?

Come in ogni rapporto professionale è necessario all’inizio del rapporto dedicare il giusto tempo al cfa per consentirgli di conoscere i veri obiettivi di investimento,  la situazione familiare, patrimoniale e reddituale, le esperienze pregresse e la conoscenza in ambito finanziario.
In seguito i tempi saranno concordati tra le parti e verranno calibrati alle effettive esigenze dell’investitore.
I consigli forniti dal professionista, se condivisi dal cliente, verranno poi utilizzati per fornire istruzioni al proprio istituto o per operare direttamente con canali virtuali.

5- Il consulente autonomo riceve commissioni sui prodotti che consiglia?
Il professionista è pagato esclusivamente dal cliente, l’eventuale incasso di somme da soggetti diversi è sufficiente per far venire meno la qualifica di consulente finanziario autonomo e l’ albo dei Cfa prevede la cancellazione in questa eventualità.

6- Il consulente autonomo è in grado di garantire i risultati degli investimenti proposti?
Nessuno in finanza è in grado di fare ciò. Anche gli investimenti apparentemente più sicuri non devono intendersi privi di rischio in assoluto, pertanto è necessaria una formazione iniziale e una condivisione degli obiettivi di investimento. Un cliente informato e formato, saprà cosa è lecito attendersi e cosa invece è inutile e forse dannoso chiedere.

7- Il consulente autonomo si occupa anche di finanziamenti?
Il cfa si occupa di tutte le attività di finanziamento e di investimento,
sia per privati che per aziende, le  consulenze per finanziamenti non rientrano tra le attività vigilate da Ocf e Consob.

8- Chi mi dà garanzie sull’operato del cfa?
In primo luogo è necessario capire chi si ha di fronte!
Dall’ 01.12.2018 è prevista l’iscrizione alla sezione Consulenti Autonomi dell’Organismo di Consulenza Finanziaria (nel mio caso delibera 962 del 1 dicembre 2018).
I Cfa sono soggetti a controlli operativi da parte dell’Ocf, devono effettuare un numero minimo di ore di aggiornamento professionale annue, devono dotarsi di una polizza Rc che garantisca i clienti riguardo eventuali danni causati.
I Clienti, nel caso non si ritengano soddisfatti dell’operato del Cfa, possono inviare reclamo come indicato nella pagina Ricorso ACF di questo sito.

Queste alcune delle attività che devono allarmare il potenziale cliente:
– consigliare prodotti particolarmente rischiosi o illiquidi;
– consigliare una movimentazione frequente del portafoglio;
– utilizzare strumenti non previsti nel regolamento Consob  20307 del 2018  .

9- Posso pagare solamente se in utile evitando di pagare se i rendimenti dei miei investimenti saranno negativi?
Ogni cliente può accordarsi con il proprio consulente nel modo che entrambi riterranno più idoneo, nel mio caso la parcella sarà dovuta ogni anno anche se i rendimenti risulteranno negativi.
Questo sistema è peraltro utilizzato dalla quasi totalità di operatori presenti sul mercato.

10- Sarò costretto a cambiare banca?
La scelta di cambiare o meno banca sarà presa dal cliente in completa autonomia sulla base delle informazioni fornite dal consulente.
In linea di principio tutte le controparti possono essere utilizzate per eseguire quanto proposto dal CFA.

11- Perché un CFA dovrebbe avere più competenze di un Cfaofs o di un dipendente bancario che possono avvalersi di importanti uffici studi per migliorare le conoscenze degli strumenti e dei mercati?
Nessuno dice ciò!
Il problema non è nelle competenze bensì nel risultato che si vuole raggiungere con il loro utilizzo.
Lo scopo del CFA è utilizzare le proprie competenze e le migliori ricerche presenti sul mercato nell’usclusivo interesse del cliente.
Le stesse informazioni potrebbero essere utilizzate,  la cronaca lo dimostra, per fini meno nobili.